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Manduria, la “città del Primitivo”
Manduria è una città messapica che sorge sul complesso collinare delle Murge (altopiano carsico della Puglia centrale), nel cuore del Salento. Proprio così, perché è vero che si trova nel territorio di Taranto, ma dista dal capoluogo di provincia (a circa 35 km) quasi quanto da Lecce e da Brindisi (entrambe a poco meno di 50 km).
Ciò che colpisce il visitatore è la sua storia (nella foto, uno scorcio del centro storico), ma anche la sua natura “protetta” e, dulcis in fundo, la produzione vinicola dal gusto “primitivo”.
Si è detto che la città ha origini messapiche, ma non sono solo parole. Lo testimoniano le antiche mura megalitiche che la circondano, i resti del fossato e la più grande necropoli mai scoperta (con circa 2500 tombe). Di quell’epoca è anche il Fonte Pliniano (nella foto), una grande grotta naturale situata a nord-est della città, all’interno del Parco archeologico delle Mura messapiche.
Al 1400, invece, risale la Chiesa Madre (nella foto), di stile rinascimentale, a cui fanno compagnia innumerevoli altre chiesette appartenenti a varie epoche e disseminate per le stradine tortuose del centro storico.
Si arriva al 1800 con il Calvario (nella foto) che rappresenta la Passione di Cristo in una maniera inusuale, utilizzando varie conchiglie e cocci di ceramica.
Non mancano palazzi nobiliari, costruiti nei diversi periodi storici, ed antiche torri d’avvistamento, come Torre Borraco (nella foto).
L’altro fiore all’occhiello di Manduria è l’esistenza di numerose aree naturali protette, tra cui la zona costiera con dune e salina artificiale.
In ultimo, il vino doc Primitivo (nella foto, i famosi vigneti), rinomato in tutta Italia ed esportato anche in California. Di colore rosso, dall’aroma leggero e dal gusto vellutato, ha ricevuto varie segnalazioni in importanti guide enogastronomiche.