I Musei del Salento: casseforti di storia disseminate per l’entroterra e la costa. La chiave…
Osterie del Salento e sapori genuini
Luoghi di storia e storie, incontri e ritrovi, scambi e relazioni sociali, un posto semplice come l’osteria ha per protagonista il vino.
L’etimologia richiama alla funzione del luogo che è, appunto, quella dell’ospitalità.
Lecce e la sua popolosa Provincia, per i tanti comuni che la compongono, ne ha vari di luoghi del genere, con una storia ben consolidata, i suoi assidui frequentatori, l’oste amico che serve e riempie il bicchiere, invitandovi a vederlo mezzo pieno, nel senso più concreto del termine.
Ci sono affisse al muro le foto antiche perchè la conduzione dell’osteria affonda le sue radici nella tradizione di famiglia, un oste in famiglia è stato investito del ruolo, alla morte del vecchio. Un succedersi nella passione e nell’accogliere il “mandato” diremmo commovente. Non senza evoluzioni ed apertura alla cucina creativa e preservando i dettami del “vecchio”: genuinità, sapori di tradizione, qualità e bicchiere mezzo pieno ovviamente.
Ci siamo incuriositi al punto dal voler riportare un compendio, un piccolo Bignami, delle osterie del Salento allargando anche a quelle che, facendo una ricerca su Internet, non hanno propriamente la nomenclatura di osteria ma locande e trattorie con storia e recensioni di bontà certe.
La Vecchia Osteria, immersa nel barocco della splendida cittadina salentina, presenta tutte le caratteristiche di una classica ed antica abitazione salentina. La particolarità della cucina oltre ai piatti tipici e genuini, per i prodotti impiegati nella preparazione, sta nell’olio extravergine di produzione propria.
La carta dei vini è piuttosto vasta e spazia da etichette di aziende vinicole salentine a bottiglie nazionali, passando per l’ottimo vino della casa.
La tradizione culinaria di Lecce, inoltre, ha un suo riferimento nell’Osteria da Cosimino, dove, a poche centinaia di metri dal centro storico, troverete un ambiente nuovo ed accogliente: Luigi e Gianfranco, figli di Cosimino, sono gli eredi di una cultura che si tramanda dal 1960. L’osteria era luogo di culto in quegli anni, ed il culto riguardava specificatamente “pezzetti e mieru” e stornelli folkloristici.
L’Osteria Pozzo Vecchio, a Cavallino, è nata sulle ceneri di un’antica osteria degli anni ’50. L’atmosfera retrò e le volte a stella fanno da padrone all’antico stabile. Qui ha luogo un piccolo museo della memoria del luogo risalente all’epoca della vecchia osteria, dai primi anni ’50 fino al 1975. L’esposizione dei vini occupa un’intera parete, è molto bello il giardino esterno circondato dal verde dove cenare sotto il pergolato.
A Castrignano del Capo c’è l’Osteria Terre Masci, un ristorante immerso in un giardino fiorito, si può scegliere se mangiare all’interno o fuori all’aria aperta. Da provare assolutamente gli spaghetti terra masci con pomodorini, mollica e gamberi, sembra che leccarsi i baffi verrà automatico.
La Lanterna ha una lunga storia il cui incipit risale alla fine del 1800. Grazie alla passione per la gastronomia della famiglia Orlando e, sulle tracce del nonno che gestiva il locale in un seminterrato di Palazzo Pino, l’attuale oste porta avanti con fierezza l’attività. L’antica osteria si trasferì nel 1973 in un nuovo ed accogliente locale, è sapiente il mix tra l’antica sapienza culinaria della gastronomia salentina e la cucina creativa.
La lista è lunga e non possono mancare: Casa du Martino, a Taviano, e l’Osteria Corte Santa Lucia, a Nardò, dove potreste incappare in “serate salentine” con degustazione di piatti tipici, canti e balli del Salento.
L’Osteria Vecchie maniere è un’osteria rurale risalente al Medioevo, in passato era un vecchio frantoio. Immersa nello splendido scenario di Castro, l’osteria Vecchie maniere è a conduzione familiare e consente a turisti e autoctoni di gustare pietanze gustose e preparate con ingredienti genuini della fertile terra del Salento. Speciali i piatti a base di crostacei e i mix di carni bianche e rosse, annaffiati con i vini locali.
Rua de li travaj si trova nella piazza centrale di Patù accanto ad un antico pozzo ed una chiesa in pietra leccese. L’atmosfera si presenta fuori dal tempo: tovaglie di carta, piatti di coccio ed un ambiente tipicamente rustico.
A Giuliano di Lecce, La Fulana è una tappa obbligata per gli amanti della cucina salentina. Da provare assolutamente gli involtini di verza oppure i ravioloni di zucca gialla e ricotta di capra, con taleggio e grani di pepe rosa.
La Locanda dei Severini, a Pisignano, è ricavata da un vecchio frantoio risalente al ‘600, la sua cucina abbina semplicità e raffinatezza.
L’Antica Locanda di Vernole sorge in un antico frantoio semi-ipogeo risalente al 1899, volte a stella e a botte caratterizzano le due grandi sale del locale. Sono qui conservati il fascino di antichi strumenti industriali come i torchi “alla genovese”, impiegati per una migliore spremitura della pasta di olive. Tra i piatti tipici: sagne ‘ncannulate, fave e cicorie, gnocchi freschi ai frutti di mare, gustosi secondi di pesce e carne come lo stinco di maiale al forno con patate, le classiche entrecote di angus e le tagliate di manzo con i funghi porcini o con rucola e grana.
Tra gli agriturismi occorre citare l’agriturismo Mito dei signori Forte, a Tricase, dove la tavola verrà invasa da una mitragliata di antipasti, poi, la ricchezza dei primi, secondo un preciso copione: i piatti stracolmi, impediscono di gustare i secondi. A Marina Serra di Tricase, Giulio e Cesarina sono i titolari degli Ulivi, un’altra ottima tavola agrituristica.