Avviciniamoci agli ulivi del Salento ed ascoltiamo quello che hanno da dirci, come si faceva…
Pesce d’Aprile: quando in Salento gli scherzi si facevano a… dicembre!
Alzi la mano chi non è mai stato vittima di un pesce d’aprile. Proprio così: è capitato a tutti almeno una volta nella vita!
Adesso però, alzino la mano quanti conoscono l’origine di questa tradizione. Proprio così anche stavolta: il 1 aprile non è una giornata di burle e scherzi né da sempre né, soprattutto, in tutto il mondo.
In alcuni Paesi a noi molto vicini, la Spagna ad esempio, questa curiosa abitudine non esiste ma la ritroviamo in altri lontanissimi come il Giappone. Come mai?
Sono molte le teorie che riconducono all’origine di questa festa, che di fatto resta però un po’ avvolta nel mistero nonostante un passato lungo secoli.
Se da una parte le sue caratteristiche possono far pensare a delle similitudini con alcune antiche festività romane e induiste, entrambe legate al ritorno della stagione primaverile, dall’altra è più accreditata la teoria di un’origine francese del pesce d’aprile, o per meglio dire del poisson d’avril. Sembra infatti che l’attuale usanza di prendersi gioco di amici e conoscenti proprio nel primo giorno del quarto mese dell’anno con espedienti spesso davvero originali e piani ben studiati, risalga ad un editto, quello di Roussillon, emanato in Francia nell’agosto del 1564. Stanco che ogni diocesi del regno celebrasse l’inizio del nuovo anno a propria discrezione – chi a Natale, chi a Pasqua, chi all’inizio e chi alla fine di marzo – Carlo IX sanciva con questo editto che tutta Francia avrebbe adottato da quel momento in poi il calendario giuliano, celebrando così il capodanno il 1 gennaio. Molti restarono a lungo spiazzati dal cambiamento e soprattutto le colonie protestanti in America continuarono a festeggiare il capodanno nei giorni dal 25 marzo al 1 di aprile, infischiandosene bellamente del re e del suo editto. I francesi dissero allora che questi americani erano un po’ pazzi’ a fare quello che gli pareva, i pazzi di aprile, ed è con questo nome che la giornata degli scherzi è tuttora nota in tutto il mondo anglosassone: April Fools’ Day.
Tuttavia, non è così che i francesi la chiamano! Già, perché per loro ci va di mezzo un pesce, proprio come per noi italiani: perché?
Anche qui, le teorie sono più d’una e nessuna è certa. C’è chi parla di simbologia religiosa cristiana, vista l’antica coincidenza con la Pasqua. C’è chi molto più semplicemente si rifà all’astrologia, poiché il sole transita nella costellazione dei Pesci all’incirca tra la metà di marzo e la metà di aprile. Ma in realtà, il fatto che con l’appellativo di pesce o pesciolino i francesi si rivolgano proprio alla persona cui sono diretti gli scherzi, fa pensare a qualcosa di più semplice. Probabilmente si vuol solo suggerire un’idea generale di ingenuità, di innocenza e fiducia negli altri. Un pesciolino è certamente una preda facile, la vittima ideale e quindi il prescelto per uno scherzo.
Proprio innocenza è la parola chiave che ci ricollega ad un’altra festività molto simile al pesce d’aprile nei suoi effetti – ovvero gli scherzi – ma dalle origini diversissime e che qui in Salento e in Sicilia era diffusa tra la gente ben prima che francesi, inglesi e americani importassero i loro riti, ma che poi è andata perdendosi: il Giorno dei Santi Innocenti.
Con Santi Innocenti la Chiesa Cattolica si riferisce ai bambini fatti trucidare da Erode il Grande nel massacro di Betlemme ordinato allo scopo di uccidere Gesù una volta che i Magi avevano messo al corrente il re della Giudea della sua prossima nascita. La Chiesa li ricorda il 28 dicembre e proprio in Spagna, ma anche in molti altri paesi di lingua ispanica in cui restano fortissime le tradizioni cattoliche, questa giornata ha finito per assumere una connotazione particolare, giocosa, in onore – chissà – di quei bambini. Il termine spagnolo inocentadas con cui si definiscono gli scherzi della Festa degli Innocenti, sottolinea particolarmente bene tanto la natura buona, ingenua e priva di malizia che questi dovrebbero avere, quanto l’origine stessa della festività. In effetti, una inocentada è un tipo di scherzo generalmente molto più bonario rispetto a quelli cui noi italiani siamo abituati nella giornata del pesce d’aprile, ed il Giorno dei Santi Innocenti è più spesso un’occasione di far festa per i bambini che non anche per gli adulti. Tuttavia, è frequente sentir usare dagli spagnoli espressioni del tipo “ma oggi è il giorno degli Innocenti?” reagendo con stupore se gli viene raccontato qualcosa di poco credibile o dinanzi a un fatto insolito, segno che in fondo le due date del 28 dicembre e del 1 aprile sono legate a doppio filo.
Qui da noi in Salento, e molto di più in Sicilia dove la dominazione spagnola durò quasi due secoli, l’usanza di ricordare i bambini della Strage degli Innocenti passando una giornata a far scherzi era ben radicata e popolare almeno fino a tutto il 1800. Solo sul finire del XIX secolo, infatti, il «moderno 1° aprile» – come scrive Giuseppe Gigli in “Superstizioni, Pregiudizi e Tradizioni in Terra d’ Otranto” del 1892 – le due festività cominciavano a convivere, con il pesce d’aprile che cominciava a prender piede anche in Italia arrivando d’oltralpe attraverso il Piemonte. Nello scrupoloso lavoro di ricerca delle tradizioni popolari salentine svolto da Gigli, possiamo ancora leggere: «Il 28 dicembre d’ogni anno ricorre nella maggior parte dei comuni di Terra d’Otranto una festa popolare, nominata festa degli innocenti. In tal giorno usasi dal popolo formulare mille scherzi, consistenti specialmente nel far delle burle a danno dei più credenzoni. Si creano affari, che non esistono, per mandare una persona da un luogo all’altro, e farla rimaner con un palmo di naso; si inventano malattie per far correre i parenti al capezzale di malati, che godono invece la miglior salute del mondo, e cosi di seguito.»
La piemontesizzazione dell’ancora giovane Regno d’Italia, che prendeva a modello le strutture francesi, finì inevitabilmente per intaccare in pochi decenni anche costumi, usanze e tradizioni delle regioni e provincie italiane, che andavano così ridisegnandosi non solo geograficamente.
Siate buoni oggi con i vostri pesci d’aprile! E se proprio vorrete rifarvi di qualche scherzetto troppo cattivo, adesso sapete che il 28 dicembre avrete una scusa per vendicarvi!