Ogni anno via Lecce si illumina a festa in occasione delle solenni celebrazioni della Madonna…
La Madonna del Canneto
La festa della Madonna del Canneto di Gallipoli risale a qualche secolo fa ormai, ed è ogni anno riproposta e gradita dai gallipolini e dai turisti che vi partecipano numerosi.
Un’antica tradizione narra del ritrovamento di un quadro del volto della Vergine Santa, immerso nell’ acqua tra le canne, all’ingresso della città. Fu un pescatore a trovarlo e portarlo a casa. Ma la mattina dopo, con sua somma sorpresa, il quadro non era in casa, ma nello stesso luogo dove lo aveva rinvenuto il giorno prima.
Questo fatto fu colto come un segno di amore di Maria verso la città di Gallipoli e, nel luogo del ritrovamento fu costruita, siamo nel XIII – XIV secolo, una cappella che andò distrutta più volte, finché alla fine del 1.600, fu edificato l’attuale tempio, dedicato alla Vergine Maria della Visitazione.
Per ricordare quel ritrovamento, la cui effige è tutt’ora visibile proprio sull’ altare centrale, il 2 luglio di ogni anno una solenne processione porta in mare la statua della vergine. Da qualche anno questa statua, rifatta in resina ad opera dell’artista Tiziano Scarpina, viene immersa nelle acque prospicenti il santuario, per poi farla riemergere spettacolarmente da sommozzatori, tra gli applausi del pubblico commosso e festante.
La processione prosegue lentamente nelle acque fino al piccolo scalo del Rivellino, qui l’effige delle Vergine viene trasportata a spalla e scortata dai fratelli della confraternita del sacro Cuore, percorrendo l’antico ponte seicentesco, raggiunge il suo santuario. Sul sagrato si celebra la santa messa animata dal coro del Canneto, che da decenni accompagna e anima le celebrazioni liturgiche del santuario.
La festa della Madonna del Canneto prosegue poi nei tre giorni successivi con l’antica fiera allestita sul piazzale antistante, dove soprattutto prodotti tipici della gastronomia locale fanno bella mostra di sè. Non manca la scapece, tipico pesce imbevuto d’ aceto e mescolato con pangrattato e zafferano. Una delizia per i gallipolini, e non solo.