Il Ciolo, l’incanto dei millenni

In dialetto la parola Ciolo significa corvo. Infatti questo uccello da sempre ama nidificare negli anfratti di questa scogliera e, in particolare, in una grotta alla quale si accede solo dal mare e che porta lo stesso nome.
Ancora, nel tentativo di descrivere compiutamente la magnificenza della natura di Ciolo, c’è chi lo definisce come un fiordo. Preparate la macchina fotografica per ammirare questa profonda spaccatura nel blu che è la spiaggetta di Ciolo dall’alto dello spettacolare ponte, sospeso a 36 metri di altezza, che la sovrasta. Il sentiero, le scalette portano al paradiso che nei giorni di punta delle ferie può diventare affollatissimo.

 

Baia del Ciolo / @flickr / grzegorzmielczarek

Baia del Ciolo / @flickr / grzegorzmielczarek

Questa è una zona dove ci sono tantissime cavità da esplorare, come la grotta degli spiriti, la grotta dei passeri, la grotta del canale delle marine, la grotta dell’aspra. Ma, come si accennava, imperdibile è proprio la grotta del Ciolo, proprio sotto il ponte, dove si entra da una ampia apertura sopra il livello del mare. Al suo interno si diramano due sifoni, per una lunghezza di circa 100 metri, e c’è pure una fonte di acqua dolce: un’abitazione ideale per i trogloditi. E’ in questa grotta che, negli anni ’70, è stato avvistato un esemplare di foca monaca che, qui, i vecchi pescatori chiamavano bue marino. Più frequentemente, in grotte come
questa, si possono vedere le tartarughe marine.
A piedi, da Ciolo, ci si può incamminare verso il poco distante paese di Cagliano del Capo al quale si giunge passando dinanzi a palare in pietra, grotte di vario genere e una specie di orto botanico mediterraneo nel quale spiccano piante anche rare come l’alisso di Leuca e diverse specie di orchidee. Le pareti scoscese di questa zona sono il punto per il bird watching del trampoliere in migrazione, di taccole, di piccioni torraioli e, più raramente, di falchi della regina.
Faro di LeucaAnche nel Salento la passione di immortalare con le macchine fotografiche i flussi migratori dei volatili sta prendendo piede. E’ una passione ben conosciuta e praticata da anni lungo il Delta del Po, rotta obbligata per gli uccelli che migrano da Nord a Sud, e viceversa.
Il Ciolo è dunque il luogo dove il passato è ancora ben visibile, tra le tante testimonianze lasciate nei millenni dagli abitanti delle grotte che, come è facile intuire, non erano solo essere umani. Sono stati infatti ritrovati resti di numerosi animali, tra i quali quelli di un rinoceronte, che in queste zone è decisamente “fuori luogo”. Ma il Ciolo è soprattutto il posto ideale per fare un bel tuffo dove l’acqua è più blu…