La “fica mandorlata”, piacere salentino

DSCF6750 Fico verde o miele foto di Franz Maniago tratta da Flickr

Allusivi o no questi titoli richiamano alla mente momenti di gioia e spensieratezza, come è giusto che sia per un’atmosfera di festa. Nel Salento il fico (più comunemente “la fica”) è un frutto molto richiesto e consumato nei mesi estivi, tant’è che la sua produzione è estesa in tutto il territorio. Accanto ad olivi secolari si alternano alberi di fichi, albicocche e vigneti. In particolare, il territorio tra San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, storicamente è uno dei luoghi di maggiore produzione di mandorle e fichi della Puglia; queste campagne vantavano decine di colture di mandorle e di fichi, e con questi frutti, si preparava un dolce tradizionale: il fico mandorlato.

foto tratta da  www.my-personaltrainer.it

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La tradizione dell’essiccazione dei fichi è tipica di tutto il sud Italia ed era praticata soprattutto dalle famiglie contadine. Ma l’idea di arricchire i fichi essiccati, aggiungendo la mandorla, nasce in questo territorio. San Michele Salentino è una località che fino a non molto tempo faceva parte dei comuni di San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica. Qui le famiglie contadine iniziarono ad utilizzare entrambi i frutti per rendere un dolce molto semplice e povero, più complesso e ricco.
Per la preparazione si utilizzano solo i fichi bianchi della varietà Dottato che vengono aperti a metà, appiattiti, e lasciati essiccare su graticci di canne.

Poi si pone dentro il fico aperto una mandorla intera tostata e non pelata in ogni metà (l’amaro della pellicina fa da contrasto con la dolcezza del fico). Si unisce, quindi, una scorzetta di limone e qualche seme di finocchietto selvatico. Si sovrappone il fico ad un altro fico e si chiude: si infornano quindi a temperatura medio-bassa per circa un’ora. La preparazione dei fichi mandorlati comincia alla fine di agosto e prosegue fino alla fine di settembre.

Oggi gli alberi di fico soffrono un po’ di abbandono, dopo che per decenni ad essi si sono preferiti quelli di olivo e i vigneti. Ma gli agricoltori sono per invertire la tendenza e in molti campi ormai il fico sta riprendendo la sua giusta e doverosa posizione.