Ci sono occasioni che destano fervore, una popolazione che attende e si prepara. E’ tempo…
L’ edicola della Madonna di Fatima di Gallipoli
Il legame dunque tra gallipolini e Maria è forte e dura da tantissimi secoli. Ecco perchè qua e là si incontrano, soprattutto nel centro storico della cittadina, edicole votive con immagini sacre, molte spesso dedicate proprio alla Vergine (Immacolata, Addolorata, Assunta…).
Periodicamente, sia in ambito pubblico che privato, si realizzano opere sacre da esporre al culto, anche per ricordare eventi passati. E’ il caso dell’edicola dedicata alla Madonna di Fatima presente nel porto antico, esattamente in prossimità della rampa che conduce sulle mura antiche. Questa edivcola venne eretta in occasione della visita della sacra statua di Fatima a Gallipoli avvenuta nel 1967, quando era vescovo della città monsignor Pasquale Quaremba.
L’edicola, fatta in marmo e contenete una stutuina della Vergine, venne collocata nello stesso luogo dove oggi si trova il 31 maggio 1968. Col passare degli anni, causa esposizione verso il mare, intemperie e talvolta atti di vandalismo, la piccola edicola stava inesorabilmente e lentamente deteriorandosi. Ecco perchè alcuni cittadini e fedeli, in testa il signor Vincenzo Mele, hanno deciso di ristrutturare l’intera opera, abbellendola e ampliandola con tre statue che riproducono i tre giovani veggenti di Fatima (Lucia, Francesco e Giacinta).
Ciò è avvenuto grazie anche al contributo di enti e istituzioni locali, oboli volontari di cittadini e associazioni come quella subacquea “Paolo Pinto”. Il 2 dicembre 2014 l’edicola è stata nuovamente benedetta ed esposta al culto dal vescovo di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna. L’evento ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli che, commossi, hanno salutato e ringraziato quanti hanno contribuito a ripristinare, più lecente e bella di prima, la piccola teca marmorea della Signora di Fatima. Ulteriore segno, qualora ce ne fosse il bisogno di ribadirlo, della forte spiritualità e devozione mariana del popolo gallipolino.