Ieri, lunedì 28 aprile 2014, si sono aperti i battenti della quindicesima edizione del Festival…
Locomotive Jazz Festival 2014, ultimo giorno
Oggi è l’ultimo giorno del Locomotive Jazz Festival, iniziato il 31 luglio e con termine il 4 agosto.
Trasferitosi a Lecce per la prima volta, dopo otto anni di Sogliano Cavour a ritmo di jazz suona anche il capoluogo salentino e soprattutto per sostenere la causa di candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. Un bel traguardo sarebbe, per questo meglio coalizzarsi, insieme, si sa, si è più forti.
Locomotive Jazz Festival ha una vocazione innata al rinnovamento, i progetti originali, la commistione con altre musiche e la passione verso i “luoghi non luoghi” da vivacizzare con nuove idee e visioni. Il palco, in perfetto stile jazz, è luogo di improvvisazione ma anche di incontro, scambio, crescita, sviluppo.
Tra i vari appuntamenti, l’“Alba in jazz” è uno dei più attesi: dalle 4.30 del mattino fino al sorgere del sole si suona. Molti artisti si sono avvicendati in questa bellissima manifestazione, da Giuliano Sangiorgi a Paolo Fresu, da Dudu Manhenga a Daniele Bonaventura, a Gaetano Curreri. Quest’anno è stato il turno di Paola Turci.
Questa edizione di Locomotive Jazz Festival, la nona, ha come sua idea ispiratrice l’immaginazione intesa a 360°: artistica, musicale, visiva, auditiva, percettiva. Ciò che piace è il concetto di curiosità e bellezza, l’esigenza di incuriosirsi ancora, come se in realtà questa abitudine fosse andata perdendosi senza sapere perché né dove si sia nascosta.
Locomotive Jazz Festival nel suo dispiegarsi di appuntamenti firma un altro interessante appuntamento: il viaggio in treno nel Salento “From Station to Station” e anche qui c’è la scoperta, il suono e un landascape bellissimo qual è quello salentino. Meravigliarsi sul piano uditivo e visivo.
Cosa resta di questo fantastico evento? Per gli ultimi arrivato o per quelli che hanno segnato giorno 4 come la data imperdibile, nonchè ultima, del Festival jazz.
Dalle 19, presso il Roof garden Risorgimento Resort di Lecce, il musicista salentino Fulvio Palese presenta il suo nuovo disco “The Cosmic Tune” accompagnato da Piero Vincenti al piano e Francesco Pennetta alla batteria.
Alle 21.30 presso l’Anfiteatro Romano, in piazza Sant’Oronzo, suonano in concerto Manu Katché Quartet e Raffaele Casarano.
Dalle 23.30 si chiude con “Last concert party” con Baba Sissoko “Tchiwara” e la festa finale con ingresso gratuito.
Le cinque giornate del Festival, va detto, hanno avuto un forte carattere internazionale e sono state inserite nel palinsesto Ljf, come “i concerti al buio”, novità 2014.
Dopo il rinnovato successo di “Alba in jazz” (a Marina Serra di Tricase alle 4 del mattino erano presenti 2500 persone) che ha visto Paola Turci esibirsi e rivisitare in chiave jazz, con l’accompagnamento musicale di Raffaele Casarano, Mirko Signorile e Marco Bardoscia, i suoi pezzi più famosi e altri del repertorio di Dalla e De Andrè, dopo l’appuntamento di stamattina alle 11 con “Un aperitivo con…Edoardo Winspeare” alla Libreria Liberrima, in collaborazione con il festival “Tuglie incontra”, e altri diversi “save the date”, si arriva all’ultimo atto di un Festival in chiave jazz che ha fatto, fa e farà sognare ancora.
La chiusura di oggi spetta, prima, al parigino Katchè e poi a Sissoko.
Katchè, noto batterista a Parigi, ha lavorato, tra le altre cose, con Peter Gabriel nell’album “So” del 1986 e collaborato con nomi come Michael Macdonald, Simple Minds, Dire Straits, The Bee Gees, Tears For Fears, Tori Amos, Tracy Chapman ed altri. L’artista unisce la brillantezza delle percussioni e un groove in un nuovo stile.
Sissoko, invece, è un polistrumentista e uno dei maggiori esponenti di musica etnica e jazz, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale.
Per la rassegna Locomotive Art, continua fino al 5 agosto all’Accademia di Belle Arti la mostra che omaggia l’inventore belga del sassofono, Adolphe Sax, ed i grandi esecutori jazz. Fino al 5 agosto, infatti, si potrà visitare la Collezione Berni alla quale appartengono gli strumenti musicali più rari e bizzarri che siano mai stati costruiti: il minuscolo sax soprillo di soli 30 centimetri e il sax tenore diritto L.A.Sax; il Grafton Plastic di Charlie Parker e il Conn O Sax; il Goofus Sax di Adrian Rollini e i saxofoni a coulisse, e poi ancora gli strumenti appartenuti all’inventore Adolphe Sax, i sax tenori di Sonny Rollins e Tex Beneke, il Jazzophone (tromba saxofono con due campane) e il gigantesco sax contrabasso Orsi.
Fino al 10 agosto, inoltre, si può visitare la mostra “Jazz” di Mario Guerra, al Risorgimento Resort, traduzione fotografica dell’esperienza musicale del jazz sound, già presentata in contesti internazionali come Umbria Jazz a Perugia.