Galatina e i suoi patroni, origine del tarantismo e tradizione

San Pietro e san Paolo sono i patroni di Galatina; i festeggiamenti per entrambi si svolgono il 29 giugno. Si tratta di una delle feste patronali più grandi del Salento (assieme a quella di Sant’Oronzo a Lecce e di Sant’Antonio a Novoli), per quella che è la seconda città per numero di abitanti dell’intera Provincia di Lecce.

La loro elezione a protettori della città fu dovuta al fatto che essi, secondo la tradizione, fecero tappa a Galatina durante i loro viaggi di evangelizzazione.

Una leggenda locale racconta che San Pietro si riposò su un grande masso che è ad oggi custodito nella Chiesa Matrice.

Masso di San Pietro A Galatina nel Salento

La pietra dove San Pietro si riposò nella Chiesa Matrice di Galatina

 

San Paolo invece fu ospite nella casa di un religioso  poi chiamata «casa di san Paolo», al cui posto sorge oggi una cappella nota come Chiesetta di San Paolo. San Paolo volle ricompensare l’ospite facendo in modo che il pozzo di quella casa (di cui ad oggi restano solo delle tracce) avesse un’acqua in grado di far guarire tutti coloro che fossero stati morsicati da tarantole, serpenti, insetti o altri animali velenosi: sarebbe stata questa l’origine del ballo e del rito collegato al morso della Taranta.

La “pizzica” o “taranta” ha dunque origini galatinesi e proprio in questa terra e con vanto ogni anno si celebra la “pizzica” con la dovuta enfasi e col meritato rispetto. L’antico rito di liberazione dagli effetti letali del morso della taranta cominciava con la musica di un tamburello che accompagnava il ritmo di una danza sfrenata durante la quale la donna si dimenava scompostamente e rotolava per terra.

Chi accompagnava la tarantolata (che era sempre una donna) attingeva acqua con un secchio, facendo bene attenzione a non guardare mai il fondo, poi la poveretta beveva tanta di quell’acqua fino a vomitarla tutta nel pozzo.
Quando ciò avveniva appparivano laggiù numerosi serpenti che, sbattendo nell’acqua, tentavano di ghermire la vittima.
Questa doveva essere pronta a richiudere l’imboccatura del pozzo con il coperchio e solo allora la ragazza veniva presa da una enorme debolezza e cadeva sfinita per terra.

foto tratta dal sito istituzionale www.comune.galatina.le.it/

foto tratta dal sito istituzionale www.comune.galatina.le.it/

La tradizione orale pervenuta fino a noi ci racconta che accadeva che le “tarantate“, dopo essere state morse da uno di questi ragni, entravano in uno stato di confusione e agitazione o piombavano nella depressione, dal cui torpore si destavano solo al suono di una musica che le costringeva a ballare convulsamente, rotolandosi e contorcendosi per terra, arrampicandosi sui muri.

Con “la pizzica”, mimando la danza della taranta, nella quale si identificavano per portarla allo sfinimento e alla morte, le donne, perdendo la propria identità, si potevano liberare dal veleno e guarire dal morso.
Per liberare le tarantate dalla possessione demoniaca, i musicisti-terapeuti facevano ronda attorno alla vittima aggressiva ed isterica e impiegavano ore e ore per portare a termine il rituale, che si concludeva con la morte simbolica della taranta a la rinascita a nuova vita della donna.

L’esorcismo, quindi, si concludeva con il pellegrinaggio a Galatina, dove davanti alla chiesetta di San Paolo il rituale si ripeteva, richiamando folle di curiosi.
Ancora oggi questo rituale, anche se solo per rappresentazione coreografica, si ripete al ritmo dei tamburelli e la giovane che si dimena altro non fa che sentirsi coinvolta e avvolta dal suono così ripetitivo e frastornante da farla impazzire e successivamente cadere a terra per sfinimento.

Galatina festeggia i suoi santi patroni con una grande festa sulle sue vie principali e sulle piazze. Le luminarie, tipiche salentine, si stendono per chilometri di percorso e avvolgono bancarelle e passanti con i loro giochi di luce.

foto tratta dal sito istituzionale www.comune.galatina.le.it/

foto tratta dal sito istituzionale www.comune.galatina.le.it/

A far da sfondo alla grande scenografia delle luminarie, contribuiscono le bellissime vie del centro storico. Oltre alle solite “bancarelle”, la festa presenta anche la possibilità di degustare prodotti tipici, una sezione in cui si balla la pizzica salentina, un grande spettacolo di fuochi d’artificio e il divertimento assicurato del Luna Park. Per tutti questi motivi la festa attrae ogni anno molte persone da tutto
il Salento e, per chi si trova in quel periodo, anche i turisti.

 

Ovviamente non mancano i momenti di musica e spettacolo sulle apposite “Casse armoniche” da banda, anch’esse illuminatissime.
Dal 28 al 30 giugno Galatina riscopre se stesse, i propri santi e le proprie tradizioni in uno spettacolo assolutamente da non perdere, come i fuochi d’artificio finali.